FACCIAMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE E METTIAMO QUALCHE PUNTINO SULLE iii .
In questi giorni abbiamo assistito ad un proliferare sui media di ottimistiche notizie, incomplete e non corrette, riguardanti lo stato in cui versa la “nostra” ferrovia Roma Lido, di cui non è nota la fonte, e talvolta neppure il nome del giornalista redattore degli articoli, e pertanto ci corre l’obbligo di fare il punto della situazione, fornendo notizie e dati certi, come è nostra abitudine. E lo facciamo punto per punto.
STATO DEI TRENI
Treni in esercizio.
Come abbiamo relazionato nel monitoraggio mensile del mese di marzo 2024, c’è stato un lieve miglioramento dello stato del servizio, con una riduzione di ritardi/soppressioni che dovrebbe preludere ad un minor disagio per i viaggiatori. Inoltre dal 18 marzo è cambiato l’orario a seguito dell’inserimento in esercizio del CAF 300 (da noi soprannominato “Lo Sfrenato” – matricole 389-390) tornato dalla revisione generale, modificando la frequenza da 22′ a 20′ (ma si sarebbe potuto scendere a soli 18’ d’intervallo, con un po’ più di coraggio da parte della Direzione regionale infrastrutture e mobilità e della Dirigenza di movimento di Cotral S.p.A.) . Oltre a questo, nei giorni in cui Cotral ha a disposizione un sesto treno funzionante, lo mette in esercizio per fare corse straordinarie in orari di punta (chiamate “Spazzole” e “Sottilette” a seconda del tipo).
Questa è la fotografia reale della situazione al momento, con il servizio ordinario, a copertura dell’Orario Ufficiale a 20’ “flat”, cioè totalmente piatto, cioè uguale identico ogni giorno feriale, da lunedì a sabato, ed in ogni orario dalle 5:15 alle 23:30), con soli 5 treni regolari in linea.
Scrivere e raccontare, come fatto da alcuni giornali/veline, di un servizio a 15′ con i treni oggi a disposizione e senza ulteriori treni affidabili è difficile, altrimenti Cotral (che sta ancora facendo un mare di figuracce) lo avrebbe implementato, non fosse altro per giustificare i milioni di euro percepiti dalla Regione a fronte di un programma di esercizio che, pur essendogli stato “cucito addosso” dalla Direzione regionale infrastrutture e mobilità. non produce neppure i “treni/Km” che dovrebbe.
Manutenzioni.
Le date annunciate dalle aziende Astral e Cotral sui rientri dei treni andati in manutenzione sono sempre state regolarmente disattese, sia che i treni si trovassero a Graniti (presso l’officina Metro C-ATAC) ovvero a Piacenza o Brindisi (presso Alstom). Non solo: chi potrebbe affermare che i convogli rimessi in linea, anche quelli tornati dalla Revisione Generale di sicurezza, tutti belli e inutilmente riverniciati in “azzurro-scuro-Cotral”, siano pienamente affidabili e non abbiano stop improvvisi per riparazioni di singoli difetti occasionali, o non abbiano comunque problemi alla chiusura delle porte, alla pioggia dai soffitti o agli impianti di condizionamento, che li tolgono comunque di linea per decine di corse? Nessuno.
Comunque per ogni treno che rientra dalla manutenzione ne andrà un altro, pertanto il saldo sarà pari a zero.
Treni nuovi.
Ribadiamo quanto comunicatoci ufficialmente nell’ultimo incontro con l’Assessorato regionale alla mobilità: il primo treno nuovo (il c.d. “Prototipo”) arriverà verso la fine del presente anno. Poi serviranno molti mesi di collaudi statici e dinamici, nonché l’approvazione per la messa in esercizio da parte dell’Autorità nazionale per la sicurezza ferroviaria – ANSFISA, per consentire l’autorizzazione agli altri cinque del primo Contratto di acquisto firmato dalla Regione anni fa che successivamente, a distanza di alcuni mesi uno dall’altro, arriverebbero dallo stabilimento di produzione Firema-Titagarh al Deposito di Magliana (sempre che ATAC riesca a trovargli il posto nel parco ferroviario per l’alloggiamento).
Risultato? Il primo treno del gruppo minimo e necessario di almeno 6 nuovi disponibili per l’esercizio lo vedremo a fine 2025. Gli altri treni (ne sono previsti in totale 20, ma finanziati soli 16 per la Lido e 18 per la gemella di sventura Roma Nord) arriveranno a seguire, dopo che avranno recepito gli interventi necessari esperiti sul treno pilota e dopo che Regione, Astral e Cotral avranno risulto un “impiccio non imprevisto” di natura tecnica, per far dialogare, tra terra e treno, i sistemi di controllo del traffico ferroviario (ma di questo ne scriveremo un’altra volta, dopo l’uscita della ennesima “velina giornalistica”).
Pertanto l’intera nuova flotta viaggiante sarà utilizzabile dai viaggiatori in un arco di tempo compreso fra la fine del 2025 e l’inizio del 2027. In contemporanea i treni attualmente in esercizio verranno tutti dismessi o (speriamo per non sprecar altro denaro pubblico) adattati in 3 parti e ripassati alla comatosa Metro B.
Per tale motivo insistiamo dall’autunno del 2021, in buona compagnia con varie delibere di Consigli Municipali, pronunciamenti di esponenti politici di varia appartenenza e nel silenzio assordante della Dirigenza Cotral, (seppur direttamente interessata alle migliaia di corse previste nel Contratto di Servizio firmato con la Regione nel 2022 e mai fatte per carenza treni), per avere 1 treno dalla Metro A (ma ne servirebbero almeno 2) per poter ridurre seriamente i tempi di attesa.
LAVORI SULLA LINEA
I lavori sono in capo a RFI-Rete Ferroviaria Italiana del gruppo FS e appaltati da Italferr. Il rifacimento dell’infrastruttura (binari, massicciata, canalizzazione) sono terminati, con un discreto ritardo rispetto a quanto previsto e annunciatoci negli incontri, mancando ancora l’integrale sostituzione e l’omologazione di tutti gli scambi in linea. Adesso devono essere effettuati i lavori di rifacimento di quasi tutta linea aerea (escluso il segmento tra Colombo e Lido Ostia Centro) e il sistema di segnalamento. Questi lavori avrebbero dovuto iniziare a primavera 2023 e terminare a fine 2023, ma hanno subito uno stop a causa del tempo trascorso nelle stanze della Direzione reginale infrastrutture e mobilità, tra il finanziamento ottenuto dal Governo e dal CIPE nel 2016 e l’inizio concreto delle opere, alla luce dell’aumento oltre il 30% del costo dei materiali, in attesa che la Regione trovasse i soldi per coprire la differenza di prezzi. Dovevano ripartire a gennaio e poi sono slittati di mese in mese. Ci è stato detto che partiranno a metà maggio, ma dureranno fino a tutto il 2025 se non si saranno ulteriori slittamenti. Con relativa chiusura della ferrovia dalle 21 in poi da lunedì a venerdì. L’importo dei lavori tecnologici è di 100.991.476 €.
LAVORI STAZIONI TOR DI VALLE E ACILIA SUD
Stazioni.
Iniziati i preliminari per Acilia sud-Dragona e per il nuovo fabbricato viaggiatori di Tor di Valle nel 2013 dovevano durare 20 mesi e costare 5.702.172 € (Determina della Regione del 12/1/2010 con importo di 7.248.253 € a base d’asta). Come è noto, a causa di ATAC S.p.A., che non riversava all’impresa nei tempi dovuti i fondi ricevuti per pagare le fatture e della stessa Regione che era “distratta”, i lavori sono andati avanti a singhiozzo, fino a fermarsi del tutto il 17 agosto 2017, con i lavori che stavano già a oltre il 60% di ultimazione.
Dopo una lunghissima trattativa, nel maggio 2022 si è arrivati ad una transazione fra la ditta esecutrice e la Regione per un accordo del valore di 3.016.541 € e i lavori sono ripresi a settembre 2022, procedendo comunque con lentezza. La fine lavori era prevista per il 6 ottobre 2023, invece ci è stato detto che dovrebbero terminare a fine maggio o giugno 2024, ma la dirigenza di ASTRAL (subentrata ad Atac in questo appalto molti mesi prima che nella gestione della linea) adesso non si sbilancia nel confermare la data già comunicataci.
Per Acilia sud-Dragona (questo è il nome esatto che dovrà avere la nuova fermata, come chiesto ufficialmente dal X Municipio e come concordato dal Comitato Pendolari con Assessorato regionale e Direzione ferrovie di ASTRAL) c’è stato un inconveniente causato dall’Autorità di Bacino che ha richiesto un nuovo muro di contenzione per far fronte a eventuali esondazioni. Per Tor di Valle invece non ci sono impedimenti.
Astral si è ripetutamente impegnata ad aprire Acilia sud-Dragona a fine ottobre 2024, dopo tutti i collaudi sugli impianti. Tor di Valle è aperta al servizio passeggeri, pur con disagi prevedibili e con la definitiva chiusura dell’accesso in banchina dalla scalinata lato Ostiense (per intendersi quello che, secondo alcuni, serviva per il c.d. nuovo stadio) al vecchio fabbricato di stazione e i collaudi dovrebbero essere contestuali ad Acilia sud-Dragona.
Il costo totale delle opere è quindi salito a 11.979.980 €, dovuto ad un adeguamento prezzi (dopo oltre 10 anni dall’avvio dei cantieri, 12 dall’appalto e ad oltre ventiquattro dal finanziamento governativo e dalla previsione dell’opera in un Accordo di programma tra Regione ed ex Ministero dei trasporti) ed alla transazione.
Opere accessorie.
Stiamo parlando del ponte ciclopedonale che collegherà la stazione di Acilia sud-Dragona con Dragona e Dragoncello e del parcheggio, che dovrebbe consentirne la fruizione anche a chi arriverà, in autobus o auto, dai quartieri limitrofi di Madonnetta, via di Saponara ed Axa.
Abbiamo ormai una triste certezza: la stazione aprirà senza le opere accessorie importantissime e tutte di esclusiva competenza capitolina. Come già detto la stazione doveva essere funzionale già nel 2015 ma nessuno, né Regione, né Comune, né Atac si è preoccupato concretamente in questi 10 anni di prendere in considerazione l’intermodalità e il necessario collegamenti con il territorio, nonostante le due opere siano state inserite nel Piano di Recupero Urbano di Acilia-Dragona e pur avendo ricevuto Roma Capitale i relativi fondi fin dal 2015. Eppure tali fondi il Comune se li è inutilmente tenuti in pancia per troppi anni ed ormai non bastano più a coprire i costi di costruzione!
Ancora una volta è dovuto arrivare un finanziamento governativo, a giugno 2023 coi fondi per il Giubileo, che ha integrato ciò che mancava e ha assicurato anche i fondi per avviare la progettazione e la futura costruzione delle fermate di Giardino di Roma e di Mezzocammino – v. di Trafusa (anche queste due opere previste dal Piano regolatore fin dal 2008 ma ferme al palo, coi soldi degli oneri di costruzione versati per i palazzi costruiti a decine nei due quartieri, rimasti ben stretti in qualche diverticolo dell’intestino della pancia contabile del Comune di Roma – complimenti alla Ragioneria Capitolina per il brillante risultato degno di un “Patto di stabilità”).
Il risultato è che il ponte (pur se inserito da febbraio 2022 dalla Giunta Gualtieri e dal suo Assessore alla im-mobilità nel PUMS di Roma Capitale) dopo la determina di validazione della progettazione esecutiva, è ancora in attesa di avvio della gara di appalto.
Il Comune -Dipartimento capitolino LL.PP SIMU-, dopo NON aver aggiornato la progettazione dell’opera ai recenti documenti programmatici PUMS dello stesso Comune (che indicavano il ponte come “CICLO-pedonale”, come passaggio dell’opera PUMS “Dorsale ciclabile mare-Tevere”), è ormai in difficoltà anche nel fare cose minimali ed ha passato la palla ad Astral, che dovrà indire la gara per la costruzione e prima di vederlo passeranno un paio di anni (6/8 mesi per la gara salvo ricorsi, 10 mesi per la realizzazione, poi il collaudo).
Il parcheggio, quello VERO (non quello che pensano di realizzare spianando terreni ed aree a verde pubblico lato Acilia sud con le relative alberature, facendo finta che siano tutti alberi malati, o quella sua parte che pensano di fare per aggiungere, lato Dragona, 50 posti auto che già oggi sono 50 auto parcheggiate, vicino al Centro anziani di Dragona, sul medesimo spiazzo ghiaiato), non questi ma l’unico parcheggio risolutivo per avere lo scambio gomma-treno, quello che sarebbe percorribile con un percorso protetto e dedicato, ciclo pedonale, di soli 200 mt senza neppure dover uscire dal perimetro della stazione e del sedime ferroviario, quello proposto fin dal 2015 in Conferenza partecipativa indetta dall’ex Assessore alla sicurezza -Sabella- ai tempi dello scioglimento del Consiglio Municipale per “Mafia Capitale”, quello che dovrebbe sorgere sul terreno di proprietà comunale oltre il deposito Atac, pianeggiante ed in parte già usato per parcheggio delle auto dei dipendenti ATAC, quello di 11.000 mq a destinazione urbanistica conforme -Servizi di quartiere-, quello che, ATAC permettendo, consentirebbe di attestare i capolinea di tutte le linee bus di adduzione da mezzo entroterra del X Municipio a soli 50 metri dai tornelli della nuova fermata, dentro un angolo del parcheggio del Deposito Acilia, quello che, pur essendo anche questo deliberato dal Municipio X da febbraio 2021 come opera primaria di scenario per il PUMS, deve essere ancora progettato e ovviamente realizzato.
Ma anche qui il Comune è latitante e la Regione osserva in religioso silenzio. Quindi a causa della burocrazia o incapacità non sappiamo quando la stazione avrà un parcheggio dignitoso. E non lo sa nessuno. E come Comitato Pendolari e Comitati di Quartiere non staremo a guardare se per garantire qualche posto macchina verranno abbattuti decine di alberi antistanti la stazione.
NUOVE STAZIONI DI GIARDINO DI ROMA E MEZZOCAMMINO
E’ iniziata finalmente la Conferenza dei servizi decisoria a valle della quale dovrebbero partire i lavori, attesi da svariati lustri, nonostante i soldi ci fossero, anche se poi sono spariti e tornati grazie al Giubileo, come scritto sopra. Anche qui gli importi col passare degli anni sono lievitati.
Astral ci ha comunicato che a giugno partirà la gara, l’inizio dei lavori è previsto per ottobre. I lavori saranno chiusi nel 2026.
Conclusioni
Quello che abbiamo descritto è lo stato dell’arte, basato su dati precisi e su comunicazioni ufficiali che ci sono state date durante gli incontri in Regione.
Ovviamente tutto può cambiare e lo sappiamo bene.
Ma l’informazione che diffondiamo non è campata nell’aria o frutto di suggerimenti di convenienza per far piacere a qualcuno.
Per questo ci corre l’obbligo di puntualizzare, affinché non si creino opinioni basate su info non sicure o pilotate.