I PENDOLARI RINGRAZIANO ZINGARETTI E ALESSANDRI, ATAC, GUALTIERI E PATANE’
Le Dimissioni in blocco! Sarebbe l’unico modo per assumersi le responsabilità di ciò che avviene quotidianamente sulla ferrovia Roma Lido, chiedendo scusa ai residenti della sciatteria, degli annunci a vanvera smentiti dai fatti il giorno dopo, dell’inerzia, dell’incapacità e delle prese in giro a cui ci hanno abituato da anni questi signori.
Dai frutti si riconosce l’albero e questo sembra pieno di frutti bacati, coltivato da gente incapace, che non conosce neppure la materia di cui parla, ma che occupa una poltrona grazie al fatto di appartenere ad un partito politico ed a una cordata che assicura loro una comoda poltrona per anni. E quando parlano della nostra ferrovia, senza averci mai messo piede, si capisce che ne parlano per sentito dire.

Così continuano a divulgare mezze falsità o vere fandonie a 360° che giornali collaterali o meramente aziendali pubblicano, senza neppure aver controllato la veridicità delle veline ricevute. E allora vai con Zingaretti che ciancia di treni nuovi che arriveranno ad inizio 2021, poi 2022, ma magari 2023 o 2024, mentre forse arriveranno nel 2025, come poi sono stati costretti ad ammettere, e la fornitura finirà l’anno dopo, tanto lui il prossimo anno non ci sarà più ed il boccone avvelenato rimarrà a qualcun altro.
Oppure l’assessore Alessandri che va a visitare a Graniti sempre lo stesso treno in revisione generale, più che un parente all’ospedale, e sproloquia che tutto procede, ma quel treno che è partito a fine agosto 2021 e che sarebbe dovuto tornare ai primi di quest’anno, ritornerà invece alla fine di autunno…. forse. E sugli altri treni in manutenzione, affidati alle premurose e costanti cure (da anni) dell’attuale Dirigente di ASTRAL e già della Regione, abbiamo visto qual è il loro grado di affidabilità.
Ma vogliamo parlare del Sindaco Gualtieri, quello della città dei 15 minuti, slogan che qualcuno gli ha scritto per la campagna elettorale o che avrà letto su qualche rivista dal barbiere, ma di cui non conosce neppure il significato, che non si è degnato neppure di rispondere alla lettera inviata dal Comitato Pendolari con cui si faceva presente il pronunciamento unanime dei municipi 9 e 10 e dell’Assemblea Capitolina di urgente adattamento e spostamento di 2 treni CAF300 dalla Metro A per la disastrata Roma Lido.
Oppure l’Assessore Patané, che ci ha portati a spasso per cinque mesi, da dicembre scorso, per poi negarceli, quei semplici 2 treni, ignorando che se avesse deciso allora, adesso avremmo i 2 treni affidabili in più e non saremmo costretti a vivere l’inferno quotidiano, come stamani.
In questo calderone, non possono essere esclusi quei personaggi che hanno governato Roma nella precedente amministrazione, che ora puntano il dito sui loro avversari politici, ma che però non hanno mosso una paglia quando hanno potuto, soprattutto nei confronti della loro controllata ATAC Abbiano almeno la compiacenza di tacere!
Noi abbiamo già detto a tutti questi signori, incapaci a trovare soluzioni, che il protrarsi di questa situazione può generare anche problemi di ordine pubblico, di cui li riteniamo responsabili, con gesti irrazionali da parte di qualche pendolare esasperato, come successo il mese scorso con il blocco dell’Ostiense.
Un altra giornata infernale. Un treno che era facile prevedere si potesse guastare in orario di punta bloccato in mezzo alla massicciata tra due stazioni, i viaggiatori costretti a scendere e camminare sui binari, oppure ad accalcarsi sulle poche navette messe a disposizione, che passano in stazioni dove sono “Soppresse” le uniche fermate bus su strada per poterci salire su (Vitinia), ecc., ecc., dovrebbero far riflettere chi per ruolo deve prendere decisioni. L’inferno quotidiano a cui i pendolari sono costretti, con treni che viaggiano normalmente con frequenze di 20′ – 30′, se tutto fila liscio, le ore di vita perse in attesa di un treno, i problemi con i datori di lavoro e le giustificazioni di ritardo esaurite già a gennaio di ogni anno scolastico, derivanti dai ritardi accumulati, chi ce li ripaga?
Nessuno. Non certo questi signori che dalle loro scrivanie guardano le cose da lontano, col binocolo.


Oggi alla stazione di Acilia la gente si è riversata in massa sulla via Ostiense: nessun presidio ATAC a dare indicazioni alla folla, 2 sole NAVETTE messe a disposizione da Acilia assolutamente insufficienti a coprire l’utenza (per portare le stesse persone di 1 treno servono 10 navette). Gente che litigava con gli autisti, autisti che minacciavano di non partire, autobus che all’ultimo momento cambiavano il loro numero in navetta con la gente che saliva e scendeva!!! Una follia di gestione!!!!
E poi bus S15 presi d’assalto (ovviamente sono pullman che non hanno l’accesso disabili!) , stazioni di Vitinia e Casal Bernocchi non servite perché le navette sono partite stracolme da Acilia e l’S15 non serve queste stazioni.


L’unica soluzione oggi è il passaggio dei 2 treni dalla Metro A alla Roma Lido. Non c’è un’altra soluzione seria possibile. Perchè questi signori non lo capiscono?
Per ottusità? Forse. Per incapacità? Forse. E’ un problema politico, non amministrativo. Se non lo vogliono fare è perchè vogliono che i viaggiatori della Roma Lido continuino ad essere cittadini di serie B. E questa è una vergogna!
Si sono espressi i municipi 9 e 10 e l’Assemblea Capitolina, che sono espressione diretta dei cittadini che li hanno votati, perché lorsignori non ne tengono conto?
Perchè ignorano il significato della parola democrazia?
Perché l’espressione del popolo non conta nulla?
Perché conta di più essere cresciuti in una corrente di partito ed essere stati nominati, anziché eletti?
Perché l’atteggiamento di lorsignori è di supponenza, arroganza e somiglia sempre di più alla famosa frase del Marchese del Grillo?
SERVONO 2 TRENI DALLA METRO A. ORA. NON SI PUO’ PIU’ PERDERE TEMPO!
E vogliamo poi parlare degli impianti di traslazione nelle stazioni fermi per il 50% da più di un anno, che inibisce l’accesso ai non normo dotati? Dei lavori alle stazioni di Acilia Sud e Tor di Valle fermi da 5 anni? Delle opere accessorie per la stazione di Acilia Sud?
A fine dicembre del 2001 il popolo argentino scese in piazza per cacciare i governanti colpevoli di aver portato il paese sull’orlo della bancarotta con il grido: “QUE SE VAYAN TODOS!” (Andatevene tutti).
Facciamo nostro quello slogan. DIMETTETEVI IN MASSA! E’ l’unico modo che avete per salvare la faccia. Forse.
P.S.
Il Presidente della Commissione capitolina Mobilità Zannola ha affermato bontà sua di non essere contrario al passaggio dei 2 treni. Non Basta. Questo è un modo per tenere il piede in due staffe. Anche lui deve prendere atto dell’espressione delle istituzioni e decidere da che parte stare: o di qua o di là. O si spende per ottenere i 2 treni o anche lui sta dall’altra parte rispetto ai bisogni dei cittadini.