In ATAC non dura niente, lo sapevamo già. Siamo abituati alla girandola di nomi di personaggi che arrivano, si fermano un po’ e poi fanno le valigie, chi di propria volontà e chi no. Questa volta non abbiamo fatto in tempo neppure ad inviare una posta certificata all’A.D. richiedendo un incontro sulla Carta dei servizi che è stato silurato anche lui. Così adesso dovremo ricominciare da capo con il nuovo.
Pubblichiamo comunque il testo della richiesta.
Spett.le ATAC S.p.A.
Gestore del servizio pubblico di trasporto passeggeri su ferro, per le linee regionali ex concesse
alla c.a. Amm.re Unico ing. Manuel Fantasia
e p.c. Responsabile relazioni istituzionali, dott.ssa Roberta Pileri
La normativa primaria sull’affidamento dei servizi pubblici, compresi quelli di trasporto passeggeri su ferro, impone da anni ai soggetti pubblici appaltanti/affidanti e alle società private o pubbliche esercenti di curare, da un lato, principi e indicatori della Carta dei servizi dello specifico servizio pubblico, dall’altro lato, di redigere e divulgare la vera e propria Carta.
In essa devono comparire informazioni sullo stato dei servizi oggetto dei contratti, ma anche obiettivi di quantità e di qualità e indicatori di raggiungimento di standard minimi di tali obiettivi.
Gli scriventi Comitati hanno da anni raggiunto, “sul campo”, il necessario expertise per proporre e coadiuvare codesta Società nella redazione della Carta dei servizi.
Come noto e come sollecitato a codesta Società sia dai vertici politici dell’azionista unico, che da vari organi di direzione e controllo analogo, tale documento obbligatorio, oltre a mancare per il più ampio settore del TPL romano dal 2014, manca da sempre per le tre ferrovie affidate dalla Regione Lazio.
Ora si è formalmente conclusa, con la necessaria sottoscrizione bilaterale, la trattativa tra ente territoriale proprietario ed ATAC per il nuovo Contratto di servizio 1 Giugno 2017- 30 Maggio 2019, nel quale sono stati pedissequamente riproposti obblighi redazionali e indicatori, previsti dalla normativa di riferimento e dallo schema di Contratto di servizio, contrattato da Atac con la Regione e allegato alla Delibera G.R. del 30.12.2016.
Da parte dei Comitati Pendolari della Triplice Intesa alla data odierna si possono contare:
– incontri e contatti, intercorsi da mesi anche per le vie brevi con lo staff direzionale di ATAC S.p.A. e da ultimo coi responsabili pro tempore delle relazioni istituzionali;
– collaborazioni e proposte avute con alcune delle Associazioni di tutela dei consumatori, parimenti impegnati sulla questione;
– documenti organici e proposte relative alla prima Carta dei Servizi per le ferrovie regionali ex concesse, forniti fin dal luglio del 2016 ad ATAC, consegnati all’ex D.G. Rettighieri ed allo staff presente in un incontro bilaterale coi Comitati pendolari, inviati formalmente all’Azienda il 12 luglio successivo in formato elettronico, sollecitati il 15 settembre e il 25 ottobre del 2016;
– una difficile serie di solleciti e contatti informali, nei quali si è faticosamente riusciti a rappresentare a codesta Azienda la disponibilità, piena e gratuita degli scriventi Comitati Pendolari a fornire elementi, idee e schemi, utili a semplificare il lavoro di redazione che dovevano compiere gli uffici aziendali;
– spiegare e condividere (a parole) l’obbiettivo comune che doveva legare il Gestore ai fruitori della linea: “partorire” la prima Carta de servizi che, val la pena di ricordare, costituisce comunque un adempimento obbligatorio di qualsiasi Contratto di servizio pubblico (in specifico cfr. Contratto in corso art.21 e All.4).
Ma dopo tutto questo lavoro, in concreto, il NULLA.
ATAC non ha adempiuto all’obbligo contrattuale e non ha prodotto alcuna carta dei servizi;
- non è dato sapersi quale sia ad oggi la versione dello schema di Carta;
- non è chiaro se e al di là degli obblighi giuridici di servizio pubblico, già assunti da ATAC con la sottoscrizione del Contratto a vantaggio di abbonati e utenti occasionali e da questi direttamente vantabili, siano inseriti obiettivi di quantità e di qualità precisi, accompagnati da indicatori di raggiungimento misurabili e sfidanti
Tra i quasi 12.000 dipendenti dell’Azienda, pur non occorrendo macchinisti, addetti di stazione, autisti, meccanici di treni e autobus, L’ATAC di via Prenestina non è riuscita a partorire neppure un topolino.
A Gennaio 2017 confidavamo di cogliere nella nuova dirigenza di ATAC un cambio di registro, che non si misura solo sui saldi disastrosi di cassa, ma sul cambio di approccio al problema del trasporto pubblico, di cui le Carte dei servizi, volendo includervi anche quella per i più generale TPL, sono cartina di tornasole.
A nome dei Comitati Pendolari delle linee ferroviarie regionali in gestione ad ATAC si chiede un urgente incontro alla S.V..
Per i Comitati dei pendolari della Triplice Intesa.
Dott. Roberto Spigai
Eh sì. Ricominciare è lo “sport nazionale” di certi enti precari…